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MEF: CONTRATTO INTEGRATIVO E DIFFERENZIALI STIPENDIALI

NOTIZIARIO N. 62 FLP ECOFIN AGENZIE FISCALI

MEF: CONTRATTO INTEGRATIVO E DIFFERENZIALI STIPENDIALI
LE DOPPIE VERITA’

Al termine della riunione dello scorso 9 ottobre abbiamo assistito a una serie di comunicati sindacali in cui, ognuno a suo modo, racconta il motivo dell’ennesima fumata nera e, più o meno in modo esplicito, assegna le responsabilità addebitabili a una o ad altre OO.SS. dei mancati accordi.
Diciamo subito che anche per la FLP è necessario ricercare tutte le condizioni per la sottoscrizione dell’accordo sull’attribuzione dei Differenziali stipendiali (le nuove PEO – progressioni economiche orizzontali, per intenderci) al fine di permettere il rispetto delle decorrenze economiche a partire dal 1°gennaio 2024, e non perdere un anno.
L’abbiamo detto più volte, e lo ribadiamo, che l’accordo per le progressioni economiche non è in alcun modo collegato alla firma del cosiddetto Contratto integrativo, mentre l’Amministrazione vuole che venga firmato a tutti i costi contestualmente. Inoltre, che l’ipotesi di CCNI che ci è stata proposto contiene a nostro parere numerose disposizioni di carattere economico divisive per il personale e penalizzanti per tutti coloro che prestano servizio negli Uffici territoriali del MEF, non si sono visti attribuire posizioni organizzative, e tantomeno lavorano nelle Segreterie dei Capi Dipartimenti e dei Direttori Generali (quindi viene penalizzata la stragrande maggioranza del personale MEF).
Cosa che invece pare non interessare la maggioranza delle OO.SS. che su quest’aspetto glissano incomprensibilmente.
Ma andiamo all’accordo sui differenziali stipendiali e cerchiamo di esprimerci nel modo più chiaro possibile.
Considerato che tali incrementi stipendiali sono carico del FRD, e quindi delle risorse potenzialmente nella disponibilità di tutto il personale, come FLP abbiamo posto la questione che con la procedura 2024 si deve concludere la fase triennale delle progressioni economiche, e quindi permettere al personale che ne è rimasto escluso, o che non aveva maturato i requisiti di partecipazione, di vedersi attribuito il differenziale 2024.
Tenendo conto altresì di un’altra condizione: che al momento del pensionamento la quota di differenziale stipendiale che resta nella disponibilità complessiva del personale ai fini pensionistici,
torna anche nella disponibilità della contrattazione, e quindi rende quella posizione lasciata vuota, nuovamente attribuibile e finanziata  Ma vi è da aggiungere un ulteriore elemento: il numero di differenziali attribuibili annualmente, distinto per singola Area di appartenenza è condizionato da due fattori: il primo è quello della disponibilità economica all’interno del FRD , la seconda è quella, imposta dagli organi di controllo in sede di certificazione, della “selettività” della procedura, per cui non possono essere messi a concorso più del 50% dei posti rispetto ai potenziali partecipanti.
I differenziali individuati nella proposta dell’Amministrazione, tenuto conto che si è deciso di limitare a due anni il tempo di permanenza nella ex fascia di appartenenza per partecipare alle  procedure, è quindi superiore a quello che sarebbe necessario per dare concrete garanzie solo al personale escluso le scorse volte.
Ne consegue che oltre a valorizzare in modo significativo l’esperienza professionale nella ex fascia economica con un punteggio significativo, al tavolo negoziale bisogna sciogliere l’altro nodo. Come e quali titoli valorizzare per rispondere a quella parte di procedura che, pur essendo compresa in un unico bando, di fatto è rivolta anche a chi riprende di nuovo il ciclo di progressioni economiche per coloro i quali negli anni hanno già avuto la progressione economica.
Privilegiare l’anzianità di servizio, o tenere anche conto dei titoli di studio e dei percorsi formativi svolti? E quale equilibrio raggiungere? E come comportarsi, anche se ragioniamo solamente di anzianità, tra tutta quella svolta nel MEF, e quella che invece si è consolidata anche attraverso il passaggio da altra PA?
Questo è il punto in cui più o meno con chiarezza, ed esplicitamente, si sta svolgendo il negoziato. Sapendo che comunque questa procedura “ibrida”, che deve rispondere a diverse esigenze, e ad una platea composita, non sarà l’ultima, ma dovrà seguirne subito un’altra per l’annualità 2025. Bisogna quindi dire con chiarezza che dietro ogni richiesta sindacale di spostamento di punteggi da un criterio all’altro ci sono interessi e rappresentanze di parte del personale che si intende rappresentare, più o meno evidentemente, e scelte di campo.
Noi come FLP, speriamo di dirlo con chiarezza, tenuto conto che per l’appunto ci battiamo per la ciclicità delle procedure – e quindi questa non è l’ultima spiaggia – sosteniamo che una valorizzazione dell’esperienza professionale, acquisita per più tempo, sia nel MEF che nelle altre PA, ovviamente supportata adeguatamente dagli altri due criteri previsti (valutazione e titoli di studio) debba essere considerata adeguatamente, anche per il fatto – lo ripetiamo – che nel breve periodo tali posizioni, ove acquisite, saranno rimesse nella disponibilità del restante personale.
Senza però che questo comporti a tavolino, una preventiva penalizzazione per chi ha consolidato un considerevole numero di anni di esperienza professionale, ma conseguito anche titoli di studio, frutto di impegno e sacrificio personale.
Quello che non può essere da noi accettato è lo stillicidio quotidiano di variazioni percentuali di punteggi, con aggiustamenti certosini di millesimi, fatto spesso fuori dal tavolo negoziale, comunicato dall’Amministrazione con la formula last minute, che rischia di mettere in discussione un impianto complessivo su cui abbiamo lavorato e contribuito, e che per noi comunque deve essere a carattere generale, e non tarato su singoli gruppi o addirittura posizioni.
Fattispecie che svilirebbe il ruolo di rappresentanza generale del sindacato, e diciamolo pure di credibilità della parte pubblica datoriale.

A queste condizioni, e con queste premesse e considerazioni, la FLP è disponibile a risedersi subito al tavolo di trattativa.
La Segreteria Nazionale
FLP Ecofin – Agenzie fiscali