NOTIZIARIO N. 46 FLP ECOFINA AGENZIE FISCALI
ENTRATE: SU SERPICO L’AGENZIA È SORDA. È STATO DI AGITAZIONE!
Nonostante abbiamo dimostrato che l’implementazione è dannosa, il solito
approccio ideologico impedisce qualsiasi confronto.
Lo scorso 31 luglio, come richiesto dalla FLP e da tutte le altre Organizzazioni Sindacali, l’Agenzia ha reso un’informativa – pur se incompleta – circa l’implementazione dell’applicativo SERPICO. La parte datoriale non è stata in grado di spiegare l’indispensabilità di questa ennesima iniziativa di criminalizzazione del personale, sottoposto già a controlli ferrei.
La FLP, quindi, nella sua replica, è partita dall’audizione resa dal direttore Ruffini dinanzi alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria. In detta audizione il vertice dell’Agenzia ha rimarcato quanto i controlli sugli accessi siano tracciati nel dettaglio e gli appicativi siano provvisti di una serie di alert che permettono di individuare ogni minima anomalia.
È giusto anche rimarcare come gli utenti esterni dell’anagrafe tributaria (esempio Ministero dell’Interno, Guardia di Finanza, Enti locali e altri enti pubblici) non siano minimamente sottoposti alle misure draconiane prese nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia. La FLP ha ricordato inoltre come, proprio recentemente, si sia aperto un tavolo di confronto sull’assistenza al centro del quale ci sono proprio i rallentamenti del lavoro dovuti al malfunzionamento degli hardware e dei software (si toccano punte di tre quarti d’ora solo per far partire un computer). In questa situazione non si capisce come si possa immaginare di creare un’implementazione inutile, anzi dannosa, che riduce i servizi perché aumenta i tempi di erogazione. Tutto ciò per tacere di tutte le altre attività, che sarebbero (e saranno) parimenti rallentate.
Abbiamo chiarito alla controparte che l’aria che si respira all’interno dell’Agenzia è ormai irrespirabile e che, quindi, questa ulteriore novità provocherà necessariamente un fenomeno di giusta attività difensiva da parte dei lavoratori che, nel dubbio di poter alimentare la “caccia alle streghe” che l’Audit da anni conduce contro le lavoratrici e i lavoratori, si asterranno dal fare un’interrogazione che potrebbe essere utile per migliorare l’azione amministrativa se questa non è indispensabile.
E proprio sull’attività di Audit ci siamo poi concentrati poiché era presente alla riunione il direttore centrale dell’Audit, il quale purtroppo ha detto cose spesso inesatte quando non proprio false, cosa che gli abbiamo fatto notare durante la riunione.
Abbiamo contezza di centinaia di procedimenti disciplinari aperti nonostante gli alert che danno avvio alle procedure di controllo siano ampiamente giustificate dal lavoro svolto e potrebbero essere evitati con una semplice telefonata. E invece, risolta la situazione che avvia il procedimento quasi tutti gli Audit manager continuano a “scavare” andando indietro fino a 5 anni con le interrogazioni fino a che non trovano qualcosa che giustifichi l’avvio di un procedimento disciplinare con effetti ridicoli per la tenuità delle mancanze, se ce ne sono veramente.
Insomma l’Audit, anziché indirizzare l’azione degli uffici per standardizzare i processi o lavorare per acchiappare dipendenti infedeli che, pur se in numero esiguo, possono essere presenti anche in Agenzia, si accanisce su lavoratrici e lavoratori anche quando non è necessario né auspicabile e drena inutilmente risorse che vengono sottratte proprio all’attività di ricerca dei veri illeciti.
Come ci aspettavamo, dinanzi alle nostre obiezioni il direttore centrale dell’Audit ha fatto praticamente “scena muta” anche perché non aveva argomenti da contrapporre.
La delegazione dell’Agenzia delle Entrate, invece, ha preso la solita posizione ideologica che si riassume così: “Noi decidiamo e di quello che dite non ci importa nulla. Abbiamo deciso l’implementazione di Serpico e la portiamo avanti pure se ci avete dimostrato che non solo è inutile ma pure dannosa”.
Crediamo che quest’atteggiamento da Marchese del Grillo sia diventato intollerabile. Per questo abbiamo unitariamente (almeno per i sindacati che non si accontentano della propaganda spicciola) chiesto l’apertura del tavolo di contrattazione, la sospensione della sperimentazione e dichiarato lo stato di agitazione del personale.
A quel tavolo attendiamo l’Agenzia con argomenti concreti che non siano la pura e semplice autoreferenzialità di un’amministrazione ormai definitivamente lontana dalla fiducia dei propri lavoratori, nei confronti dei quali si comporta sempre più come un gendarme. Con tanti saluti al benessere organizzativo, alla compliance e al garantismo, che evidentemente vanno bene per gli evasori fiscali, ma non per le funzionarie e i funzionari dell’Agenzia per i quali, invece, vale ancora l’inquisitoria inversione dell’onere della prova.
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La Segreteria Nazionale FLP Ecofin – Agenzie Fiscali